Intervista – Lucy Lawless parla di come ottenne il suo ruolo in Xena, di Spartacus, e Battlest Galactica

In questo articolo riportiamo un’intervista di Lucy Lawless, pubblicata su Emmy Magazine questo mese. Lei parla di come ha ottenuto il suo ruolo in Xena, e dei ruoli di Battlestar Galactica, e Spartacus.

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Alla vigilia di capodanno, nel 1994, Lucy Lawless si è accampata con suo marito e sua figlia nell’aspro terreno della Nuova Zelanda. “Avevamo letto i nostri oroscopi per l’1, il 2 e il 3 di gennaio – racconta l’attrice – e il mio diceva ‘fama e fortuna’ e tutto quel genere di cose. E noi dicemmo “Oh, che sciocchezze!”. Ma la sua vita avrebbe preso un giro fortuito quando, meno di una settimana dopo, Lawless è stata presa in un ruolo di supporto nella popolare serie TV “Hercules”, con Kevin Sorbo. “Il più grande affare di sempre, per me”, dice. Lawless avrebbe avuto il ruolo centrale di una guerriera destinata a morire dopo tre episodi. Ma sei mesi dopo, nell’autunno del 1995, sarebbe andata avanti per recitare in uno spinoff, Xena Principessa Guerriera. Quella serie sarebbe durata sei stagioni, trasformando l’attrice in una star riconosciuta in tutto il mondo e generando una legione di fan che seguono la sua carriera.

Da bambina cresce in una famiglia irlandese e cattolica, – suo padre era sindaco di Mount Albert, la periferia di Auckland, dove lei crebbe – Lucille Frances Ryan scoprì che aveva il talento di far ridere le persone. “Quando avevo 8 anni ed ero seduta in classe,” – ha detto – “ho capito che se avessi recitato in modo stupido, me la sarei cavata in molte cose, e avrebbe attenuato molta tensione”. Mentre il suo nome di infanzia, Unco, era corto e goffo, Lawless non era niente di che. Lei studiò molte lingue in college, si è allenata per essere una cantante dell’opera e si è immaginata la carriera di cantante. A 21 anni, ha vinto Miss Nuova Zelanda.

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Da Xena, Lucy ha recitato in molte serie, fra cui Spartacus e, più recentemente, Salem, ambientato nel diciassettesimo secolo a Massachusetts. Produttore esecutivo Brannon Braga, che le assegna il ruolo di una strega, la contessa Ingrid von Marburg. Nella stagione messa in onda per la prima volta ad Aprile, era chiaro che le performance di Lucy in Salem sarebbero state tanto provocanti quanto erano quelle in Xena. La contessa è vista facendosi il bagno imperturbabilmente ascoltando un resoconto da un assistente. “Lei è così affascinante, così acuta e così colta, ed è incredibilmente e disumanamente selvaggia”, disse Lucy al New York Times prima della première. “Mi piace sempre mettere quel dualismo in un personaggio – più distruttivi sono, più saranno costruttivi.” Lawless – che apparirà questo autunno nella nuova serie Starz, Ash vs Evil Dead – è stata intervistata da Nancy Harrington nel 2013 per la Television Academy Foundation’s Archive of American Television. Ciò che segue è un estratto redatto da quella conversazione.

Come hai cominciato la tua attività?

Ho avuto una bambina a 19 anni. Il momento in cui ho avuto questo bebè (Daisy, avuta dal suo primo matrimonio con Garth Lawless), ho iniziato a scrivere del materiale e ho prodotto un video due settimane dopo il parto. Ero estremamente formosa comunque, perché ero sovrappeso di soli 18 chili. (Nel video) indossavo un body con dei collant e delle scarpe da basket – che cosa ridicola. Ma in base a questo, sono stata presa in alcune pubblicità. Così è come ho guadagnato facendo la voce fuori campo, che probabilmente mi condusse ad una carriera televisiva in Nuova Zelanda.

Come è avvenuta la tua prima apparizione nel film “Hercules and the Amazon Women”?

Loro stavano decidendo se farmi fare la regina delle Amazzoni, ma Roma Downey ha avuto quel ruolo alla fine, e ha avuto successo. Io ero la sua vice. Penso che fosse un casting abbastanza buono in realtà. Ho dovuto violentare Anthony Quinn, che è uno dei momenti clou della mia carriera, e poi la settimana seguente il suo matrimonio è finito. Questo è il motivo della mia carriera, ad ogni modo: se mi baci, il tuo matrimonio finirà.

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Poi la serie “Hercules”. Come sei stata presa come “Xena”?

Inizialmente Xena era una principessa guerriera, un problema per Hercules nell’arco di tre episodi. Doveva uscire a Gennaio del 1995. Cercarono molte attrici a Los Angeles, ma era una serie pilota e loro non avevano intenzione di lasciare Los Angeles. Assunsero Vanessa Angel per quel ruolo – lei si allenò per questo ma si ritirò all’ultimo momento.

E quindi cosa accadde?

Mio fratello si trovava per caso a casa nostra quando il direttore del cast ha suonato alla porta. Chiedevano “Dov’è Lucy? La stiamo cercando” lui disse “Oh, se ne è andata ad accamparsi da qualche parte”. Ha chiamato qualcuno per sapere dove vivevano i miei genitori e alla fine abbiamo ricevuto la chiamata. Deve essere stato il due o il tre gennaio e dopo un paio di giorni ero già ad Auckland a tingermi i capelli e a dare di matto. È stato il più grande affare per me. In un primo momento pensarono che l’avrei fatto da bionda, ma Gabriela Sabatini era un pezzo grosso del tennis e allora dissi “E se diventassi come lei? Lei è grande, bronzea e con i capelli scuri”. Fortunatamente abbiamo preso quella via, perché i miei capelli sarebbero andati in rovina se avessimo provato a mantenerli biondi.

Com’era Xena in quei primi episodi di Hercules?

Era una signora della guerra, Era peggiore di ogni verme che lavorava per lei. Penso che molto del buon uomo – Hercules – le abbia fatto vedere la luce. Poi lei non volle più uccidere le persone. Lei voleva amarle. Ma aveva fatto così tante cose brutte nel passato che sapeva fossero irrimediabili. Era un eroina imperfetta. Mi ricordo che dissi al produttore esecutivo (Robert Tapert) con cui sono sposata oggi, che Hercules è l’eroe che tutti sperano di trovare là fuori da qualche parte, e Xena è l’eroe dentro ogni uomo, che è una bella cosa. È molto interessante interpretare un personaggio che non è del tutto buono o perfetto.

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Xena era destinata a morire alla fine dell’arco della storia, ma poi gli scrittori non hanno voluto finisse così. Sai perché?

Sid Sheinberg ha partecipato come osservatore ad un incontro in quel tempo, e quando discussero su quale show dovesse continuare, lui ha tirato su delle foto di me come Xena e ha detto “Mi piace!”. Magicamente, hanno fatto continuare la serie.

Come evolve il tuo personaggio in “Xena Principessa Guerriera”?

L’amore di Hercules l’ha cambiata. Ma quando il suo uomo l’ha “accesa”, ha dovuto lanciare il guanto di sfida e sopravvivere a delle severe percosse – per carpire l’affetto del pubblico. Doveva pagare per quello che aveva fatto e arrivare alla redenzione. Poi incontra Olimpia (Renee O’Connor) nel primo episodio. Ora ha una compagna, fonte di informazioni ed elemento di contrasto. Penso che Olimpia sia una persona normale, un personaggio di cui c’è bisogno, come in una commedia – se non c’è il personaggio ordinario, qualcosa non è divertente. Non puoi essere la sorella maggiore senza avere la sorella minore. Olimpia ha dato un senso a Xena.

Quando sei apparsa a “The Tonight Show” con Jay Leno, sei entrata con un cavallo, ma questo è scivolato e tu sei caduta rompendoti il bacino. Come ha influito sulla produzione?

Non ha influito molto. Rob è uno dei più forti produttori lì fuori. Dissero semplicemente “Bene, tiriamo fuori il piano B”. Pertanto scrissero un episodio con qualcun altro nel mio corpo. (2×13 Xena alla ricerca dell’Ambrosia) Quando ti si rompe il bacino, è come spingere il pollice in una meringa, quindi scricchiolerà. C’era solo un rientro massiccio dell’osso – non so neanche come descriverlo. È guarito abbastanza bene ed ero di nuovo a lavoro dopo poche settimane, ma non facevo niente di stravagante.

Descrivici il mondo di Xena…

Molto variopinto e cosmopolita. Dovevamo inserire molti extra che erano immigrati africani e di differenti etnie. Xena era infatuata di un africano, Marcus, interpretato da Bobby Hosea, che è un attore fantastico. Tutto ciò era abbastanza nuovo per la televisione di quel tempo – accoppiamenti interrazziali e potenzialmente una relazione lesbica, fra Xena e Olimpia, che è stata una sorpresa per me e Renee. Era l’ottavo episodio quando cominciammo a vedere qualcosa da “The Village Voice” sulle relazioni lesbiche fra i nostri personaggi. Dicemmo “Sono pazzi?”. Certamente Rob e Liz Friedman sapevano ciò che stavano facendo. Questo è quello che fa la televisione rivoluzionaria.

Com’era la relazione di Xena con Olimpia?

Penso che Olimpia fosse vista come una casa – non una casa vera e propria, ma erano una famiglia. Quella relazione era una delle attrazioni maggiori per il pubblico. La relazione era importantissima, perché è qualcosa che le persone desiderano ardentemente nelle loro vite, avere una vera compagnia. Suppongo che indichi qualcosa che manca nella nostra società.

Il giornale MS una volta ti ha descritta come un’icona femminista. C’era molta pressione su di te per essere un modello?

Arrivarono molte lettere da persone che volevano che fossi per loro Xena, che facessi qualcosa per loro, ed era molto stressante all’inizio. Poi ho realizzato che non sono Xena, non sono un salvatore. Sono solo una donna. Se qualcuno sceglie di trasformare il personaggio in un eroe, è affare suo, ma non volevo confondere me stessa con il loro sogno.

Dopo sei stagioni Xena ha avuto un finale piuttosto brutale…

Suppongo che la Universal fosse pronta ad andare avanti con altre cose. Il tempo era giusto, ma rimpiango molto il fatto di aver tagliato la testa a Xena. Significava che le due non sarebbero più vissute insieme felici e contente. Olimpia aveva intenzione di girovagare per il mondo con la sua piccola urna con le ceneri – ciò sminuiva tutto quello che avevamo costruito. A quel tempo pensavamo che fosse una trama veramente forte, ma ha fatto molto soffrire il nostro pubblico. A dire il vero penso che sia stata una cosa terribile che abbiamo fatto a loro.

Ci sono stati servizi su un possibile remake di Xena. Cosa ne pensi tu?

Il mio sogno per una rimessa in scena – perché è di gran lunga un marchio, una relazione e una storia troppo buoni per essere bruciata – è che portassero indietro Xena, Olimpia e il loro amato amico Corilo (Ted Raimi). Come se non avessimo mai cremato Xena – quella persona era qualcun altro. Lei è per terra, loro le riattaccano la testa, e poi partono per compiere una missione, introducendo effettivamente una nuova principessa guerriera. Tutto nelle mani della nuova generazione! Sarei molto felice di ridare ai fan quello che abbiamo portato via a loro.

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Lo show ha dei fan veramente appassionati…

La cosa veramente interessante sui fan di Xena è che essi sono estremamente altruisti. Hanno raccolto centinaia e migliaia di dollari. Due volte all’anno compiono atti casuali di gentilezza. Non chiedo mai a loro di supportare la mia carità. Sta a loro fare qualcosa nella loro comunità ed è questo lo spirito, rendere il tuo paese più ricco. Costruiranno una rampa per un vicino; un dottore in Brasile ha fatto operazioni al palato per una settimana. Penso che i fan siano fantastici.

È stato difficile toglierti di dosso Xena quando dovevi fare altri progetti?

Io non volevo sbarazzarmi di Xena. Le ero grata per tutto quello che il personaggio e lo show avevano fatto per me. Dovresti essere solo fortunata ad avere il problema di essere riconosciuta infaticabilmente come un personaggio! Quindi, no, non ho questo problema.

Nel 2005 hai fatto parte del cast di “Battlestar Galactica”…

David Eick (produttore esecutivo) era stato nella produzione di Hercules al principio, quindi lo conoscevo. Mi ha chiesto di interpretare la moglie del colonnello Tigh all’inizio dello show – io non sapevo niente di questo – e ho detto “David, ho già interpretato la moglie di qualcuno. Puoi darmi una descrizione migliore del ruolo che dovrei avere?” E mi rispose “La moglie di Tigh”. Quindi dissi no, che sembra arrogante, no? Era un ruolo bellissimo, realizzato splendidamente da Kate Vernon. Infine, il personaggio di D’Anna Biers è emerso e ho detto “Bene, ho voglia di un’avventura. Possiamo andare a Vancouver – i miei ragazzi andranno a scuola lì”. Un’esperienza magnifica, cast stupendo.

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Nel 2010 sei stata presa in Spartacus. Com’è successo?

Mi hanno detto che successe perché per primo loro erano in pre-produzione, mio marito chiese aiuto a Steven DeKnight e disse “Perché non Lucy per quel ruolo?” E lui disse “Ero imbarazzato a chiedere… dovremmo far fare a tua moglie tutte quelle scene vergognose?”. Così mi hanno offerto il ruolo di Lucretia, e lo volevo, ma ero nervosa per la potenziale nudità. E sapevo che mio marito aveva quello sguardo nei suoi occhi che diceva che questo sarebbe stato rivoluzionario.

Come hai preso il personaggio di Lucretia?

Tutti pensano di lei che sia malvagia e una cospiratrice ma io non la vedevo così; la vedevo come reattiva a qualsiasi cosa. Lei aveva veramente poco potere e poca sicurezza nella sua vita. Doveva dipendere da suo marito e alzare la sua scala sociale così da poter avanzare. La vedevo come un piccolo pesce nuotando ardentemente e cercando di sembrare un grande pesce così da non essere mangiata.

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Lo show era abbastanza esplicito, ti ricordi alcuni problemi di censura?

Sì c’è stata una volta in un episodio del direttore Rick Jacobson in cui lo studio disse “Vogliamo che tu vada oltre, deve essere più estremo.” E Rick disse “Ok”. Quando giri impari subito che quando fai una scena di un’orgia devi prendere delle persone che siano giuste per quel tipo di ruolo. C’è una città in Nuova Zelanda – e non lo sapevo – che è la capitale del porno. C’è un’agenzia che ha tutte queste persone che fanno questo tipo di video. Quindi c’erano tutti questi extra che avevano molta esperienza in quel mondo. È stato detto loro di accoppiarsi in qualunque modo volessero e dovevano dare il meglio. C’era qualcosa che includeva addirittura un mestolo per la zuppa che alla fine fece dire allo studio “No, questo è troppo!”.

Cosa ricordi del lavoro con Andy Whitfield, che ha interpretato Spartacus la prima stagione? Come ha influito sulla produzione la sua malattia?

È qualcosa di davvero misterioso. Andy non lo sapeva (aveva contratto il linfoma non Hodgkin) ma soffriva e lui pensava fosse il lavoro. Stava diventando sempre meno felice ed era strano per me. Col senno di poi tutto ha un senso. Non ho lavorato molto con Andy, ho avuto solo due scene con lui nell’intera stagione. Ma certo, essendo sposata con il produttore sentivo la preoccupazione. Andy a volte trovava veramente difficile liberarsi dalla sedia del trucco. Poveretto. Era una di quelle persone che dovrebbe essere descritta come incandescente nel ruolo, come se fosse stato scritto apposta per lui. Che luce aveva, che vulnerabilità. Aveva due piccoli bambini e una bellissima moglie. Stavamo per tornare indietro per la seconda stagione quando abbiamo sentito la diagnosi. Certo, loro si sono riorganizzati dicendo “diamo tempo a Andy di oltrepassare la chemioterapia” e quindi scrissero il prequel (Gods of the Arena), le sei eccezionali ore di televisione con Dustin Clare, che è uno dei miei migliori compagni, con la speranza che Andy sarebbe tornato indietro. A 18 mesi dall’inizio dello show se n’era andato.

Liam McIntyre lo ha rimpiazzato…

Solamente uno molto coraggioso come Liam avrebbe sostenuto la pressione di farlo. È un uomo veramente coraggioso e gentile ed è anche un leader. Andy l’avrebbe tenuto per sé. Artisticamente era così occupato facendo quello che stava facendo, mentre Liam avrebbe in un certo senso comandato. Andy non ha potuto farlo essendo malato.

Hai qualche consiglio da dare ad un aspirante attore?

Mi sembra che molti giovani attori facciano uno spettacolo e poi immediatamente pensino “Come posso arrivare al prossimo?” Questo è il lavoro che otterrete qualche tempo dopo, quindi rispettatelo e amate coloro con cui siete. Fareste meglio ad amare le persone che si dannano a mettervi le scarpe o che vi tengono l’ombrello sopra la testa. Infatti, mettete le vostre dannate scarpe e tenete il vostro dannato ombrello. Un’enorme parte di felicità non sta sperando che voi siate da qualche altra parte. Ci arriverete alla fine, ma nel frattempo avete perso tempo prezioso.

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Fonte
Traduzione a cura di Andrea Venerina.

Marco Pischedda on Instagram
Marco Pischedda
Fan di Xena da sempre, nel 2011 ho fondato "Xena Italia" su facebook per ricordare la serie e poter condividere con altri la mia passione. Ho incontrato Lucy Lawless nel 2016 e non ho ancora abbandonato la speranza di poterla rivedere insieme a Renee O'Connor nei loro ruoli originali un'ultima volta. Sono fortemente convinto che un giorno sarò in grado di spostarmi con capriole volanti sfidando la forza di gravità e possiedo un chakram che porto con me nelle avventure che condivido spesso su Instagram.

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